TRA LE CREPE DELL’UNIVERSALISMO (recensione del volume)

Il dibattito attorno al SSN si arricchisce di un nuovo e interessante contributo che vede, tra gli altri autori, autorevoli amici e collaboratori della Rete Welfare Responsabile. Di seguito una breve recensione del volume: “Tra le crepe dell’universalismo. Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia”, curato da Luca Pesenti e Giancarlo Rovati, con una Prefazione di Stefano Zamagni, edito da Il Mulino (2024).

TRA LE CREPE DELL’UNIVERSALISMO

Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia

Le crescenti difficoltà del nostro Sistema Sanitario Nazionale ad adempiere con efficacia alla sua impostazione universalistica sono da tempo sotto gli occhi di tutti, ben prima che l’epidemia di Covid-19 mettesse a dura prova il funzionamento ordinario della medicina territoriale e ospedaliera. Le ragioni di questo progressivo “affaticamento” sono dunque di lunga durata, rese oggi più acute dall’ulteriore avanzare dell’invecchiamento della popolazione, dalla crescita delle patologie croniche, dall’aumento dei costi e del fabbisogno finanziario, dalla progressiva carenza del personale sanitario. Problemi non semplici da affrontare che richiedono anzitutto l’utilizzo più efficiente delle risorse già oggi disponibili e il coinvolgimento sinergico degli attori pubblici e privati di tipo profit e non profit che nel loro insieme fanno funzionare l’assistenza sanitaria nel nostro Paese.

Tra questi attori un ruolo rilevate spetta alle organizzazioni sanitarie di terzo settore, che però sono ampiamente trascurate sia dal dibattito pubblico che dalle decisioni di policy. Vi sono in effetti molti segnali della perdurante difficoltà da parte della comunità scientifica e dell’opinione pubblica a cogliere pienamente il nesso esistente tra: i) bisogni sanitari insoddisfatti per motivazioni economiche (che godono di una certa attenzione mediatica, seppur a periodi alterni) e ii) l’esistenza di una componente rilevante del terzo settore capace di erogare servizi socio-sanitari e sanitario-ambulatoriali a persone in condizioni di “disagio” multidimensionale.

E’ su questo mondo “trascurato”  e sui suoi nessi (attuali e potenziali) con la sanità pubblica, che fissa l’attenzione questo volume, sviluppando una riflessione sistematica sul funzionamento della medicina territoriale di base, sulla povertà sanitaria, sul modus operandi del terzo settore sanitario negli ambiti più critici, a maggior rischio di esclusione sociale, della società italiana. In questa prospettiva, accanto all’utilizzo di dati di fonte ufficiale (come quelli rilasciati da ISTAT relativi al Censimento delle Istituzioni Non Profit in Italia), vengono valorizzate le informazioni raccolte nel corso di un decennio dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (OPSan) della Fondazione Banco Farmaceutico a cui si deve l’attivazione di una rete di solidarietà formata da oltre 2000 strutture caritative, non profit, di prossimità che erogano aiuti farmaceutici e sanitari alle persone indigenti.

Una parte consistente delle spese sanitarie che restano a carico delle famiglie è costituita dai farmaci, come tipicamente avviene per i “farmaci da banco” (che non richiedono prescrizione medica); questa spesa è sostenuta anche da chi vive in condizioni di povertà assoluta, (ovvero è privo del necessario per vivere una vita dignitosa), con effetti gravi sulla prevenzione e la cura della loro salute. Per rispondere al deficit di protezione del SSN assistiamo infatti al fenomeno della rinuncia alle cure (praticata dal 16 di tutte le famiglie residenti e dal 31% di quelle in povertà assoluta), accentuata anche dalle lunghe liste di attesa che compromettono l’accesso alle strutture sanitarie. In questo contesto risulta molto rilevante (anche se parziale) l’azione solidaristica svolta dalle organizzazioni non profit, afferenti al terzo settore sanitario, che si avvalgono di professionalità qualificate su base per lo più volontaria. In pratica, a fianco del SSN opera un Servizio Socio-Sanitario Solidale che, nei limiti delle sue possibilità, agisce in modo universalistico e meriterebbe di essere maggiormente riconosciuto e valorizzato nell’ambito delle politiche sanitarie territoriali.

Il volume si colloca all’interno di questa prospettiva, affrontando le problematiche teoriche e operative direttamente pertinenti al rapporto tra universalismo, povertà sanitaria, Terzo settore. Il  tema dell’universalismo in sanità – analizzato da Luca Pesenti – è affrontato in chiave comparativa per cogliere il posizionamento dell’Italia nel panorama europeo. Il tema è ulteriormente approfondito (da Pesenti e Mirella Pontello) attraverso una sintetica ricostruzione della storia del sistema sanitario italiano, evidenziandone i tratti “geneticamente” pluralisti, ricostruiti a partire dalle prime esperienze di cura realizzate in epoca medievale, per giungere fino alle attuali sfide che il SSN. La questione della povertà sanitaria viene  analizzata (da Gisella Accolla e Giancarlo Rovati) attraverso elaborazioni originali dei dati Istat sulla spesa sanitaria delle famiglie. Uno specifico approfondimento (svolto da Silvano Cella, Gianfrancesco Fiorini e Matteo Franchi) è dedicato alle condizioni di salute dei migranti irregolari (cosiddetti undocumented) e al loro accesso alle cure, reso possibile dal carattere universlistico del nostro SSN. Al ruolo degli Enti di Terzo Settore nell’erogazione di servizi sanitari, in larga misura di tipo ambulatoriale extra ospedaliero è dedicato il quinto capitolo – redatto da Pesenti e Rovati – con particolare attenzione agli enti assistenziali sostenuti dalle donazioni acquisite e redistribuite gratuitamente dalla Fondazione Banco Farmaceutico. Chiude il volume un dialogo a più voci sui grandi nodi del sistema sanitario italiano, a cui hanno partecipato Gian Carlo Blangiardo (demografo già Presidente Istat), Giorgio Bordin (Presidente dell’Associazione Medicina e Persona), Nino Cartabellotta (Presidente Fondazione GIMBE), Sergio Daniotti (Presidente Fondazione Banco Farmaceutico) e Silvio Garattini (Presidente Istituto Mario Negri).

Image: created by ideogram.ai

Controlla anche

Il nuovo Quaderno della Rete WR è online

Come ogni anno, è disponibile anche per il 2024, il Quaderno RWR n. 4, intitolato …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *